George_Lilanga

29 luglio – 20 agosto 2011

George Lilanga, considerato il "Picasso africano" (nato a Masasi, Tanzania nel 1934 - morto a Dar Es Salam, Tanzania nel 2005), proviene dalla grande tradizione della scultura Makonde. Scoperto da Jean-Hubert Martin è stato uno dei protagonisti della mostra "Magiciens de la Terre". E' la felicità, il vero segreto della pittura di Lilanga: una pittura infinitamente ripetitiva che però non si ripete mai, fatta di stesure piatte e tuttavia mai superficiale, priva di centro e volta a espandersiillimitatamente in tutte le direzioni. Lilanga racconta la storia della sua vita trascorsa in un villaggio nel sud della Tanzania, immerso in storie di shetani e stregoni, di diavoli e di magia. Gli shetani (spiritelli dispettosi e malevoli, presenti soprattutto intorno a Zanzibar, lungo la costa sud-orientale della Tanzania e del Mozambico) si confondono e si mescolanocon la vita degli uomini. Lilanga li dipinge per esorcizzarli.

Durante l'inaugurazione gli ospiti della serata potranno partecipare all'estrazione di tre opere di artisti di galleriaIncorniciarte (v. Brigata Regina 27/A – 37139 – S. Massimo – Verona)

Orario: martedì – sabato (solo pomeriggio: 16.00-19.30)

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michele_manzini

Sabato 9 Luglio 2011, presso la Sala Vasche di Palazzo Forti (Verona) è stata presentata una mostra di Michele Manzini - "Michele Manzini, Alfredo Cramerotti, Luigi Meneghelli a confronto" con presentazione della pubblicazione "Mescolanze" con prefazione a cura di Gianluca Marziani. Inaugurazione della mostra sabato 9 Luglio dalle ore 18.00 alle 21.00 presso Kn Studio e chiostro della Chiesa di San Giovanni In Valle (Vr) - Margherita Santi al pianoforte.

"Possiamo definirla geografia culturale, quando riconosciamo tratti culturali anziche' politici o fisici di un contesto. Per esempio succede quando la relazione tra artista e pubblico si poggia equamente su ambedue le parti per generare prima conoscenza (che cosa), e poi significato (in che termini). L'abilita' di un artista sta nello spingersi oltre questa dicotomia artista/spettatore, creando uno spazio terzo, una geografia culturale, un tentativo di comunicazione. Non solo tra discipline artistiche o storiche, ma soprattutto tra pratiche 'altre': economia, design industriale, filosofia, agricoltura, legge, urbanistica o quello che e' piu' rilevante in un determinato posto e un dato momento. L'artista mette in relazione sfere di attivita' e conoscenza attraverso un 'set' di discipline – e a ogni passo si interroga sul cosa, come e perche'. O almeno a questo punta. Ogni evento legato a una geografia culturale fa scattare una nuova sfida per la

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Prosegue fino al 2 ottobre 2011 la mostra inaugurata il 30 ottobre 2010 al Museo Archeologico al Teatro Romano di Verona. L'esposizione Sculture dal teatro, settima della serie IN VISIBILIA, alla presenza dell'Assessore alla Cultura Erminia Perbellini.

Nella mostra, a cura di Margherita Bolla, sono presentate sculture di vario significato (onorario, decorativo, funzionale all'architettura...) rinvenute negli scavi del teatro romano di Verona e di recente restaurate. L'evento integra idealmente la mostra dedicata nel 2003-2004 alle Figure sospese (lucerne, maschere, oscilla in marmo bianco) della stessa provenienza.

Il teatro veronese era infatti ornato da un ricco apparato di sculture e decorazioni, in pietra, marmi di vari colori, bronzo anche dorato. A seguito di un incendio, l'edificio andò in declino e fu poi occupato da un cimitero; anche se in stato frammentario, alcune di quelle sculture sono giunte fino a noi e permettono di immagine un ambiente di grande raffinatezza, in cui statue e rilievi animavano l'architettura, con soluzioni vivaci ed eleganti.

Alcune sculture non sono mai state esposte prima d'ora (come i resti di una statua equestre in bronzo dorato), altre non vengono mostrate al pubblico da oltre cinquant'anni. Come per le precedenti quattordici mostre realizzate dal 1998 al Museo Archeologico, è un'occasione preziosa per poter ammirare opere normalmente conservate nei depositi e

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A cura di Berry Reigate il 15-07-2011

FaMa Gallery, Verona

Venerdì 15 Luglio, a partire dalle ore 18.30 nello spazio espositivo della FaMa Gallery si terrà la performance inedita "The Message" dell'artista inglese Barry Reigate. Rievocando la tradizione lirica veronese, che proprio in quei giorni vede aprirsi la stagione operistica nella suggestiva cornice dell' Arena, la soprano Alessandra Borin si esibirà con il brano "The Message" tratto dal repertorio hip hop del celebre dj americano Grandmaster Flash.

Questa live performance avrà come fondale d'eccezione le opere dell'artista Barry Reigate, esposte alla FaMa Gallery nell'ambito della collettiva a cura di James Putnam, "Phantasmagoria".

"E' una giungla a volte, e mi domando come fare a non sprofondare", queste le parole del Joseph Saddler, in arte Grandmaster Flash, considerato uno dei più aggressivi e innovativi padri della sperimentazione in campo hip hop. The Message è un testo molto forte, fra i primi a parlare dello del degrado e la frustrazione vissuta nel ghetto, di violenza ed emarginazione sociale, uno scenario che incarna perfettamente l'opera di Reigate. Il contrasto tra la cultura alta rappresentata dalla tradizione lirica, ed il testo della canzone che narra il disagio degli ambienti della sottocultura , andranno a creare un a situazione paradossale e proprio per questo efficace per percepire la

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Sergio_Ragalzi_Gemelli_2001-3


La Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti di Verona presenta, dal 28 giugno 2011, un nuovo allestimento costituito esclusivamente da opere presenti nei depositi della GAM, proseguendo così le iniziative di valorizzazione del patrimonio civico del progetto INVISIBILIA.

ri_TRATTI im-PERFETTI è il titolo del percorso espositivo, che intende affrontare il tema dell'identità nell'iconografia del ritratto, visto in alcuni tipici aspetti della contemporaneità. Si sviluppa in cinque sezioni, ciascuna delle quali indaga un'idea o una dimensione spirituale capaci di 'trarre' l'immagine umana per darne valore e significati.

L'esposizione si apre con i ri_TRATTI dalla MEMORIA, immagini appartenenti ad uno sguardo umanamente introspettivo, raffigurate da Trentini, Rosai, de Pisis, Fantini, Sesia, Chelbin e dalle sculture di Violetta: la memoria appare, allo stesso tempo, per ogni persona, concreto scorrere del Tempo ed il suo sedimentarsi, ricerca di identità sfumata e lentamente ricostruita, nuova realtà presente fatta di ciò che si perde e di ciò che si acquista.

La seconda sezione indaga sulla realtà iconografica del DUPLICE, esponendo tra l'altro le inedite e recenti, affascinanti acquisizioni di Coltro e di Guerresi Maimouna, presentando i lavori di C. Sherman, oltre ad un confronto tematico sul concetto tradizionale di arte costruito fra un dipinto ottocentesco come l'Arte avvilita di Recchia e una scultura-autoritratto di Trotta.

Si cerca di penetrare così

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passage_Castel_Taufers_FotoM_Richartz
Passage2011: la barca rossa attraversa l'Alto Adige tra mura medievali e arte contemporanea...

L'impresa suona folle: trascinare a mano, senza l'aiuto di mezzi tecnici, una barca pesante 150 kg da Monaco, Germania, attraverso le Alpi, per vararla poi nelle acque di Venezia.

È questo l'obiettivo degli artisti Thomas Huber e Wolfgang Aichner, ideatori e attuatori dell'azione passage2011, un "dramma azionista" a cura di Christian Schoen ed Evento collaterale della 54. Esposizione Internazionale d'Arte – La Biennale di Venezia.
I due artisti, partiti da Monaco il 25 maggio scorso, dopo aver trascinato la barca rossa attraverso le Alpi della Zillertal e il ghiacciaio di Schlegeis hanno fatto sosta in Alto Adige. La tappa altoatesina rappresenta la conclusione dell'attraversamento delle Alpi e al contempo dà l'avvio alla fase finale del progetto ovvero l'arrivo a Venezia il 23 giugno con l'attraversamento trionfale del Canal Grande.

Le mura medievali di Castel Taufers presso Campo Tures hanno fatto da scenario per l'arrivo degli artisti in Alto Adige martedì 21 giugno scorso. Il viaggio è proseguito in serata presso la Comunità Evangelica Luterana di Bolzano, con una tavola rotonda intitolata "Der Berg, das Boot und der Glaube" (La montagna, la barca e la fede).

Dalle mura storiche all'architettura contemporanea: oggi mercoledì 22 giugno la barca rossa ha "fatto scalo" a

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