nebojsa_despotovic
Inaugura venerdì 2 marzo 2012 la seconda tappa del progetto BASEMENT di FaMa Gallery. Il nuovo project space della Galleria - uno spazio di ricerca programmata, pensato per supportare la produzione di nuovi lavori di artisti emergenti, che va ad affiancarsi alla normale attività espositiva e inaugurato lo scorso ottobre con la personale dell'artista Sinta Werner - vede protagonista di questo secondo appuntamento il giovane artista serbo Nebojša Despotović.Nebojša Despotović attinge a piene mani dal patrimonio iconografico collettivo recuperando vecchie fotografie e immagini, ritagli di giornali, libri, manuali e riviste, dalle quali l'artista parte per costruire le proprie opere pittoriche.
La ricerca di Despotović, attenta alla definizione e alla rappresentazione del concetto di identità, sottrae solo apparentemente le immagini all'oblio del tempo: ricoperte e alterate con la pittura esse acquisiscono un carattere indefinito e inattuale che le riconduce, infatti, ad un tempo remoto. Nei ritratti e dipinti dai colori cupi e dalla pennellata corposa, i lineamenti dei protagonisti, così come i dettagli dei paesaggi e delle ambientazioni, sono solo accennati. L'attenzione non si concentrata sul particolare, quanto piuttosto sulle atmosfere evocate, capaci di richiamare un'epoca, vite, storie e situazioni che non sono più e delle quali lo spettatore può percepire la distanza e la perdita definitive. DIAMONDS AND RUST, il progetto realizzato per BASEMENT,
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StrangeDays_-_part

25 febbraio - 30 aprile 2012 - Strange Days è il titolo, ereditato da un album storico dei Doors del 1967, della nuova personale di Luisa Raffaelli alla galleria La Giarina. Una mostra che ruota attorno a sensazioni, spostamenti impercettibili, variazioni su di un tema, quasi una sintesi della poetica dell’artista, un compendio che non chiude però ogni discorso ma lo sospende. Infatti, le immagini di Luisa Raffaelli hanno in sé una forza centrifuga che scompagina l’ordine naturale. Non vi sono tentazioni seriali, ma la realtà appare forzata a mostrare quello che è permanente, dietro le apparenze. L’artista sposta leggermente di segno ogni accadimento naturale, orchestrando gli elementi in modo continuo con una forma narrativa che è fatta di sequenze. La tecnica non è quella dello stravolgimento, dell’immagine di forte effetto emotivo, anche se riesce a mettere insieme un elemento sempre riconoscibile (la donna in fuga) ambientata in situazioni urbane o in claustrofobici interni.


Questo lavoro ormai ha una temporalità sufficientemente ampia perché si possa parlare di una forma di “quotidiana epicità”. La Raffaelli ha inventato un personaggio, una donna dai capelli rossi che infiamma e attraversa scenari urbani o moli abbandonati, derive di una civiltà che produce scarti e illusioni, dove non sembra mai esserci posto per tutti. Le avventure della donna (che

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universo

Dal 15 marzo - 30 giugno 2012 la mostra fotografica Viaggio nel tempo: immagini dall'universo, la mostra  Il mondo di Cecelia Webber meraviglie dell'arte digitale e la mostra fotografica Cristalli di tempo al Museo Civico di Storia Naturale

Mostra fotografica tratta dalla collezione "From Earth to the Universe"

Ciò che noi osserviamo potrebbe essere scomparso e, al contempo, migliaia di altre stelle potrebbero aver preso vita

Un viaggio indietro nel tempo per scoprire con immagini Nasa la storia del nostro Universo. Un percorso che comincia dalla Terra, il punto d'origine e finisce nel punto più distante mai osservato con i telescopi, lì dove l'Universo si è appena formato. La luce, infatti, ha una velocità limite di 300.000 Km/s, tale velocità fa sì che le informazioni nello spazio impieghino del tempo per percorre un certo tragitto. Se pensiamo che la luce proveniente dal nostro Sole impiega circa 8 minuti per giungere a noi ci rendiamo conto di come guardare verso il cielo sia guardare verso il nostro passato. Il Sole lo vediamo sempre com'era 8 minuti fa, la stella più vicina a noi (Proxima centauri) la vediamo com'era 4 anni fa, più distante osserviamo e più indietro nel tempo andiamo, lo spazio diventa tempo e il tempo spazio.

A cura di: Pleiadi, Science in

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Mir_ritratto

 22 giugno - 9 settembre 2012

La mostra “MIRÓ! Poesia e luce” prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con Fundació Pilar i Joan Miró e l’assessorato alla Cultura del Comune di Verona – Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti e con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna. L’esposizione propone una rassegna esaustiva dell’opera di Joan Miró, il grande artista catalano che lasciò un segno inconfondibile nell’ambito delle avanguardie europee e che, come altri gradi artisti della storia, tra i quali Picasso e Dalì, scelse le fonderie della nostra città per realizzare alcune delle sue opere.

 

L’esposizione presenta oltre 80 lavori tra cui 50 olii di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli. All’interno degli spazi espositivi sarà ricostruito anche lo studio d’arte, che l’artista realizzò nel 1956 a Maiorca. La rassegna presenterà alcuni tra i capolavori dell’artista tra cui gli olii Donna nella via (1973) e Senza titolo (1978); i bronzi come Donna (1967); gli schizzi, tra cui quello per la decorazione murale per la Harkness Commons-Harvard University, tutti provenienti da Palma di Maiorca, dove la Fundació Pilar i Joan Miró detiene molte opere dell’artista.

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Borgiani-Nidini

3 - 18 marzo 2012 - Opere, come testi plurimi che sostituiscono all'unicità di un io vedente, una duplicità di soggetti e di sguardi. Opere, che combinano fotografia e pittura, il linguaggio tradizionalmente delegato a registrare in modo oggettivo la realtà con un linguaggio dalle movenze neoespressive che sviluppa le potenzialità implicite nell'immagine fotografica. E' come se nell'inquadratura di un palazzo, di un monumento, di una piazza (spesso scelta per la sua emblematicità) si riversasse una materia che la dilata, che la porta fuori di sè, facendole assumere dimensioni infinite, illusionistiche, allucinatorie.


Da una parte sta lo scatto di Lisa Borgiani che blocca, raggela Musei e Piramidi, Arene e Moli Antoneliane, dall'altra la gestualità di Massimo Nidini che in qualche modo dinamicizza cromaticamente ciò che la Storia ha eternizzato. Non si tratta però di due modalità creative che si confrontano e si misurano, ma di due ricerche che nascono l'una dall'altra. La foto funziona da matrice, da sorgente; la pittura da intensificazione complice, da accentuazione solidale.
Ma il gioco non si chiude su questo intreccio linguistico, bensì si allarga come un cerchio concentrico anche alle immagini (sia per quello che riguarda gli spazi che per quello che riguarda i tempi). Così abbiamo vedute di città che invece di chiudersi in se stesse si contaminano reciprocamente:

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25 febbraio - 14 aprile 2012

 "Waypoint" è il titolo della mostra personale di Anna Hughes che presenta una serie di lavori inediti in cui lo stile romantico tipico della pittura dell'artista si associa ad un acuto senso di ansia.

La pittura di questa giovane artista inglese ci pone in un immaginario romantico dove, all'idillio sensoriale dell'incontro con la natura, corrisponde un senso d'inquietudine affascinante e destabilizzante. Le scene dipinte da Anna Hughes sono immagini familiari ed evocative, lo stile richiama la pittura romantica dove la bellezza e l'immensità della natura aprono al sentimento contraddittorio del sublime.

Anna Hughes: Born in London, 1982.
Lives and works in Berlin.

Education
:2001-2004, Bachelor of Art, Visual Arts, Goldsmiths College, University of London

Solo Shows:
2012,'Waypoint', Artericambi, Verona, Italy; 2011,'A division in time no less than a division in matter', Bianca galleri, Palermo, Italy; 2010 'Some Velvet Morning', Galerie Birgit Ostermeier, Berlin

Group Shows:
2012, studiolo project, Spazio Cabinet, Milan; 'At Home with Portable Isolation Unit', Interno4, Bologna, Italy; 2011,
'The painter, the draughtsman, the dealer and their lovers',Voges gallery, Frankfurt am Main.;'A Happy Life in the Mountains' with Portable Isolation Unit, Skalitzerstrasse 100, Berlin ;
'A Happy Life in the Mountains part 2', with Portable Isolation Unit Elfes Monumental Masons, London E1 ; 'About Abstraction' , KTV, Berlin 
; 'Paradies',

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Giovedì 16 febbraio 2012 alle ore 20 al Teatro Ristori di Verona,

Leonardo Live è un film-documentario che condurrà lo spettatore in un viaggio in alta definizione tra le sale della mostra con approfondimenti e commenti che sveleranno i segreti dei quadri esibiti oltre a preziosi contenuti extra.

Leonardo da Vinci: pittore alla corte di Milano, curata da Luke Syson, è l'esposizione più completa mai realizzata dei pochissimi dipinti di Leonardo. Una mostra senza precedenti che riunisce sensazionali prestiti internazionali. Visto il recente restauro della Vergine delle rocce della National Gallery, l’esposizione  è dedicata totalmente a Leonardo artista. In particolare si indaga l’opera di Leonardo come pittore di corte del duca di Milano Ludovico Sforza.

La mostra alla National Gallery (9 novembre 2011 - 5 febbraio 2012) si è rivelata una mostra epocale che ha suscitato l’interesse di pubblico e appassionati tanto da aver ormai registrato il tutto esaurito. La speciale visita guidata cinematografica (Nexodigital) della durata di 100 minuti attraverso alcune delle più straordinarie opere del genio italiano è un film-evento, prodotto dal pluripremiato Phil Grabsky della PhilGrabskyFilms.com, è presentato da due importanti giornalisti d'arte anglosassoni, Mariella Frostrup e Tim Marlow.

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Bologna 27-30 gennaio 2012 - quartiere fieristico di BolognaFiere.

La città di Bologna diventa centro italiano dell’arte moderna e contemporanea nelle giornate di Arte Fiera 2012. Il programma di quest’anno realizza un impegno comune, ulteriore e ancor più forte, con tutte le istituzioni culturali della città: "Per realizzare l’obiettivo già con questa edizione di mettere in campo l’impegno non solo di una fiera d’arte anche in città, come è stata finora con grande successo Arte Fiera Art First, ma di tutta una città per l’arte" ha dichiarato il Presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli.

Questo impegno comune si concretizza già con l’accordo che dà la possibilità per tutti i visitatori di Arte Fiera di avere, con il biglietto della manifestazione, l’ingresso gratuito anche al MAMbo (museo d’Arte Moderna di Bologna) e al Museo Morandi, così come alle nuove sale dei musei della città del circuito Fondazione Carisbo e a tutti i Musei Civici Cittadini (Archeologico, Musei Civici d’Arte Antica, Museo della Musica, Museo del Patrimonio Industriale).

Quest’anno, inoltre, il vernissage - giovedì 26 gennaio dalle ore 17 - si aprirà con gli artisti del Teatro Comunale sulle note delle splendide arie della Turandot, opera che sarà messa in scena nei giorni successivi presso lo storico teatro cittadino.

Dopo gli eventi dedicati a Bill Viola e Marina Abramovic negli

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Inaugurazione venerdì 13 gennaio 2012, dalle ore 18.00

INSIDE THE WHALE è il nuovo progetto espositivo a cura di Matteo Pollini che FaMa Gallery di Verona presenta a partire dal 14 gennaio 2012. Un viaggio nel ventre della balena attraverso lo sguardo di tre giovani artisti – Gabriele Beveridge, Elena Damiani e Koki Tanaka – per esplorare e ridefinire la nozione di esperienza nel mondo contemporaneo.

Ispirandosi all'omonimo saggio del 1940 di George Orwell - nel quale si richiama la figura di Giona rinchiuso nel ventre della balena che diviene per lo scrittore metafora della condizione ideale dell'uomo che voglia fuggire qualsiasi coinvolgimento nei confronti del mondo - la mostra propone una riflessione su come, anche oggi, seppur con dinamiche differenti, l'esperienza del reale non avvenga in modo diretto ma, nella maggior parte dei casi, attraverso percorsi prestabiliti e secondo schemi preconcetti. Questa attitudine comporta non solo un approccio standardizzato ai fatti, ma anche - e, forse, soprattutto - la possibilità per il singolo di non assumersi la responsabilità dei gesti e delle azioni che compie.

Gli artisti presenti in mostra riflettono proprio sulla condizione di "irresponsabilità" che caratterizza l'individuo, che preferisce vivere al sicuro - nel ventre della balena appunto - anziché prendere atto coscientemente dei cambiamenti del mondo e delle società nei quali vive e che,

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10 Dicembre 2011 - 18 febbraio 2012

L’ americana Lynn Davis (1944) osserva le cose da lontano per sottolinearne la grandezza. I suoi sono viaggi simbolici, metaforici, in luoghi che costringono l’uomo a interrogarsi sull’essenza dei fenomeni.
Le sue immagini, perfette da un punto di vista fotografico-Davis ha iniziato il suo percorso con un apprendistato presso Berenice Abbott-portano lo spettatore a interrogasi sulla natura di quanto accade, sulla vita, sulla morte, sul senso più profondo dell’esistenza. Nelle sue fotografie in bianco e nero, frutto di un’osservazione meditata nel corso del tempo, il nitore della materia esalta la forma dei soggetti.

L'indiana Hema Upadhyay, presenta nuovi lavori tra cui una grande insallazione e alcune opere a parete. L'artista ha alle spalle un passato di immigrazione. I suoi genitori migrarono dal Pakistan all’India durante la divisione dell’India negli anni ’40 ed Hema si trasferì dalla piccola città di Baroda alla fiorente Bombay (Mumbai) negli anni ’90. Il suo lavoro concerne l’immigrazione, spesso verso grandi città, ed è costantemente legato al “caos urbano”.

La bellezza delle decorazioni dipinte si contrappone spesso al paesaggio delle periferie urbane rappresentato, aiutando gli osservatori a comprendere il significato delle opere e obbligandoli  a considerare le città come una totalità.

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Federico Chiecchi nasce a Verona il 12 novembre 1925. Diplomato all'I.T.C., nel 1943 lascia l'università per la resistenza. Nel 1955 anno della sua entrata nella fabbrica dell'arte, si è posta la classica domanda: " che cos'è l'arte?". A partire dal 1956/57 la sua ricerca si sviluppa illimitatamente, in diverse direzioni.

Da un lato all'interno dei concetti primari di spazio e di tempo per modificare le idee di quadro (pittura) che da oggetto unico, finito, si trasforma in spazio-tempo a più dimensioni psicofisiche.

Dall'altro verso i dogmi e le chiusure storiche del movimento Moderno, tipiche anche degli anni Cinquanta e Sessanta, per determinare la loro trasformazione in pensiero aperto e antidogmatico, cioè PLURMODERNO.

Tale insieme di concetti e riferimenti l'ha riunito in un sistema di relazioni aperte- legato alle sue personali necessità di ricerca che ha denominato: saggio di estetica quantistica (catalogo 1/1960, galleria Ferrari).

Alcuni dei più importanti scritti della sua visione quantistica della realtà sono pubblicati sui cataloghi della Galleria Ferrari dal 1960 al 1966 (cataloghi dal n. 1 al n.75). ..."Attraverso questi cataloghi, in Italia (e fuori), si sono conosciute le esplosive intemperanze culturali (dovute ad una carica psicologica a dir poco prodigiosa) di Federico Chiecchi, un artista su cui un giorno, per debito di onestà, bisognerà che ognuno di noi,

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