ebafcige21 giugno - 28 luglio 2012 - Galleria Incorniciarte - Una trentina di sculture e alcune “carte”  di Gino Bogoni (1921 – 1990) ritenuto uno degli artisti scaligeri più rilevanti del secondo dopoguerra. Non una antologica, ma un percorso che attraversa le tappe sintomatiche di una ricerca che va dal figurativo, all'astrale, all'astratto.

I primi bronzi prendono a modello aspetti elementari del mondo: galli, galline, cavalli. Ma nulla di freddamente accademico, di meramente illustrativo. Il soggetto che l'artista prende in considerazione è reso subito per movimenti sapienti, superfici scisse, forme acrobatiche.

La partecipazione alla Quadriennale di Roma del 1965 e alla Biennale di Venezia dell'anno successivo spingono però Bogoni a cercare nuove soluzioni plastiche. Pur mantenendo uno stretto collegamento con i fatti della vita (“il ricordo di un vecchio muro, di un pavimento rotto, di una pagina pubblicitaria”), egli trasfigura ogni cosa in pura evocazione, in forma nuova, in disegno mentale. Così un gorgo d'acqua dà vita a Piccolo sogno, che è una rarefatta meditazione sulla materia, sui rapporti tra vuoti e pieni, sul movimento continuo e inarrestabile della vita. La forma floreale o solare innesca le figure dei Lotus, dove attorno ad un centro vuoto girano e si espandono delle lamine come fossero fantastici raggi solari.

Finchè in Quadrato vitale o Seme cosmico ci

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Dal 9 giugno al 28 luglio 2012 NATURE VS NURTURE David Casini / Mat Collishaw / Patricia Piccinini / Barry Reigate / Sissi. FaMa Gallery, Verona

NATURE VS NURTURE è la nuova mostra collettiva di FaMa Gallery che presenta opere di David Casini, Mat Collishaw, Patricia Piccinini, Barry Reigate e Sissi. L'esposizione inaugura venerdì 8 giugno e resterà aperta fino al 28 luglio 2012.

Nature vs nurture, natura vs educazione, cultura. Questa dicotomia - tra le caratteristiche e i tratti per così dire naturali, insiti nell'individuo e antecedenti qualsiasi influenza data dalla società e dalla cultura e tutto ciò che, invece, lo forma e lo modella e che proviene dal contesto nel quale egli si sviluppa - rimasta per lungo tempo al centro del dibattito scientifico, in particolar modo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, ha prodotto innumerevoli studi sull'origine innata o culturale dei tratti fisici e comportamentali umani ed è tornata recentemente al centro dell'attenzione degli studiosi, soprattutto in ambito umanistico.

La mostra NATURE VS NURTURE muove da questo ampio e complesso dibattito per interrogare il lavoro di cinque artisti che analizzano nella loro pratica, seppur con tecniche e approcci differenti, il metodo scientifico, fino ad arrivare ad appropriarsi dei suoi presupposti e dei suoi obiettivi, ma indagano allo

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E' ancora visitabile, fino al 24 giugno 2012, la mostra Sculture veronesi del Trecento. Restauri presso la chiesa di San Pietro in Monastero in via Garibaldi, 3/a - Verona.

L'esposizione Sculture veronesi del Trecento. Restauri, prende spunto ideale dalla mostra Giotto e il suo tempo tenutasi nel 2001 a Padova e dal progetto, allora avviato dalla Soprintendenza, inteso ad intervenire sulle maggiori opere scultoree in pietra, appartenenti a Verona (chiese di Santa Anastasia, di San Nazaro e Celso e di San Zeno in Oratorio) e al suo territorio, come il gruppo della maestosa Crocifissione di Cellore di Illasi e il trittico di Valeggio sul Mincio.

Ideata dal soprintendente Fabrizio Magani e ora promossa dall'attuale soprintendente Luca Caburlotto, è stata accolta con convinzione e con un significativo sostegno dalla Fondazione Cariverona. La mostra, curata da Anna Malavolta e Fabrizio Pietropoli, riunisce in un compendio scientifico organico un patrimonio che la comunità e gli appassionati potranno apprezzare nella sua complessiva manifestazione e che, grazie al coordinato programma di interventi e alle aggiornate ricerche che il restauro ha reso possibili, viene restituito ad ulteriori avanzamenti di studio, così avvalorandosi in tutto il suo orizzonte l'attività di tutela e di valorizzazione cui sono istituzionalmente preposti il Ministero per i beni e le attività culturali e per esso

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fliuxsus

Alla galleria La Giarina Arte Contemporanea, Verona è in corso la mostra Fluxus jubileum.

Ampia collettiva in occasione del 50imo anniversario del movimento, la cui importanza nel Veneto e' attestata dall'attivita' di collezionisti come Francesco Conz. Opere di Joseph Beuys, Ben Vautier, Bob Watts, Daniel Spoerri e molti altri.

JOSEPH BEUYS | GEORGE BRECHT | GIUSEPPE CHIARI | PHILIP CORNER

ERIK DIETMAN | JEAN DUPUY | KEN FRIEDMAN | AL HANSEN

GEOFF HENDRICKS | DICK HIGGINS | JOE JONES | MILAN KNIZAK

ALISON KNOWLES | CHARLOTTE MOORMAN | BEN PATTERSON | SERGE III

DANIEL SPOERRI | BEN VAUTIER | BOB WATTS

Il gruppo Fluxus si è mosso dando nuovo significato alla parola "arte totale" abbandonando ogni concezione specialistica e ogni steccato tra le ideologie e le competenze. Fluxus è movimento, sperimentazione, smarginamento della pratica estetica in quella politica, degli ambiti poetici e disciplinari. Fluxus è il primo movimento che crea un'unica comunità transnazionale di artisti legati da una comune intenzione etica di eliminare ogni distinzione tra la vita quotidiana e il pensiero e la pratica dell'arte. L'influenza del Fluxus sulle nuove generazioni è enorme perché oggi i temi trattati dal gruppo negli anni sessanta sono ormai routine nel contemporaneo.

In occasione del 50°anniversario del movimento, molti sono gli happenings e le mostre

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anna-caser

Si è inaugurata il 12 maggio la mostra di Anna Caser a Villa La Valverde, Verona.

Sogni, forme e colori. Nei lavori recenti entra in gioco, accanto alla pittura tradizionale, l'elaborazione digitale.

Lavori presentati di recente al Museo Italo Americano di San Francisco.

Vi è nel lavoro di Anna Caser lo spirito delle avanguardie storiche, l'idea che il mondo sia sempre in fermento e che ne sia l'arte il catalizzatore. Il contributo che gli artisti devono dare al mondo appartiene al territorio infinito della sperimentazione, del sondare le illimitate possibilità della forma a rappresentare le idee e delle idee a diventare forma. Non vi possono essere altri limiti che quelli che ci si impone per pigrizia o per incapacità a comunicare. Tutto questo per la Caser non esiste in quanto nell'artista veneta la gioia di comunicare e il piacere di lavorare fanno parte integrante del suo progetto artistico.

E si vede. Anche nei recentissimi lavori in cui entrano per la prima volta le tecniche digitali e l' elaborazione al computer accanto alle tecniche pittoriche tradizionali, la fantasia conquista facilmente il potere di mettere in sintonia con il mondo la capacità visionaria dell'artista. In effetti, si respira un'aria di libertà che c'è sempre stata, ma anche sicuramente legata all' espressione pittorica, subiva alcuni

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Achille-Soardi

20 aprile - 24 giugno 2012

Tempi incrociati

Dipingere un'opera finita, non semplicemente un bozzetto, all'aria aperta si è sviluppato in ritardo nell'arte: tubi pieghevoli di metallo, che incoraggiavano quest'evoluzione, sono stati inventati solo nel 1841. Eppure, entro la fine dell'ottocento la maggior parte dei pittori lavorava dentro il proprio studio. Era già molto tempo che perfino Monet ritoccava i suoi dipinti al chiuso...

Ma se hai iniziato l'attività come artista che dipingeva sui muri o altre superfici esterne, come puoi compiere questo spostamento dentro lo studio? Un pittore, per di più, che deve lavorare in fretta. L'invisibilità è essenziale per l'artista. Achille Soardi ci fornisce una possibile risposta.

Dentro il suo studio crea l'equivalente ai fatti del mondo esterno tramite l'impiego di graffiti, collage e materiali presi dalla quotidiana vita urbana; in più, lavora in quello che sembra un modo deliberatamente lento che riflette in modo convincente il lento scolorire, sbiadire e decadimento dello stesso mondo esterno. Inoltre, spesso lavora su grande scala: un altro, quasi letterale, rispecchiamento di ciò che troviamo fuori.

I risultati sono lavori solidi e tangibili che, però, non sono mai statici. In effetti, la vita delle strade è comunicata vivacemente e abilmente tramite la vitalità del suo tocco: non ha mai perso contatto con i suoi origini da

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